Viaggiare

Le spiagge della capitale

Le coste del litorale romano sono fra le più belle d’Italia ed offrono infinite possibilità di relax, divertimento, soggiorno, in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Vi sono località vivaci e lidi accattivanti racchiusi in una cornice naturalistica eccezionale che stimola a scoprire non solo il litorale ma anche l’attiguo entroterra. Ce n’è per tutti i gusti, da quelle più selvagge e nascoste, a quelle perfette per trascorrere una giornata di relax, caratterizzate da ampie distese di sabbia e fresche e rilassanti pinete; numerosi sono i lidi attrezzati di tutto punto, adatti per le famiglie con bambini che cercano comodità e sicurezza, apprezzati dai romani, che vi si recano nei giorni di festa, ma anche dai turisti italiani e stranieri che le invadono soprattutto nel periodo estivo.
Non solo relax però, siamo in presenza di un territorio che offre spunti storici di massimo livello, con rovine ben conservate e numerosi segni degli antichi fasti di un popolo che ha portato la propria cultura in tutto il mondo allora conosciuto; facile dunque organizzare una vacanza lungo questi litorali, basta scegliere la meta che più si addice alle proprie esigenze oppure, se la scelta dovesse rivelarsi troppo difficile, scoprirle tutte concedendosi un itinerario tra le spiagge più rinomate e premiate, certi di soddisfare anche il proprio palato, qualora ci si dovesse concedere una pausa per un pranzo o una cena in riva al mare, o anche solo un ghiotto spuntino.

OSTIA… CHE CURIOSITÀ

Spesso i siti archeologici laziali esterni alla città di Roma non vengono vagliati come mete di interesse turistico, in quanto erroneamente considerati meno grandiosi dei monumenti romani che catalizzano totalmente l’attenzione dei visitatori.

MARIE-LAN NGUYEN – CC BY-SA 2.5 – Forum – Ostia Antica

L’eccezione più significativa è senza dubbio costituita da una visita ad Ostia Antica, a neanche 30 chilometri dal centro di Roma, un grandioso pezzo di Storia che è ancora in grado di emozionare i visitatori, indipendentemente che questi abbiano o meno una cultura storico-archeologica: il Parco Archeologico di Ostia Antica è infatti uno dei più grandi e più famosi d’Italia, pari solo a quello di Pompei. Quali sono allora le curiosità da scoprire sulla città che fu in assoluto la prima colonia romana al mondo a essere fondata, precisamente nel VII secolo a.C. dal re di Roma Anco Marzio e che, secondo il racconto tradizionale, si sviluppò particolarmente in epoca imperiale come centro commerciale e portuale.
Iniziamo col dire che il nome Ostia deriva da Ostium, che significherebbe “bocca”, la bocca del fiume Tevere che un tempo sfociava qui nel mare, prima che il corso del fiume deviò in seguito a un’alluvione e con il passare del secoli la costa si mosse in avanti di oltre 3 chilometri.
Ostia detiene l’invidiabile primato di essere la città romana conservata più grande al mondo finora scoperta. Il decumano maximo (la via principale) è lungo un chilometro e mezzo e guidando con l’auto lungo la cosiddetta “Via del Mare” (l’arteria che collega Roma con il litorale laziale) non si può infatti fare a meno di apprezzare le sue bellezze e rimanere assolutamente stupiti dalla sua vastità. Le rovine di Ostia sono state tutte portate alla luce in 3 anni da dei comacchiesi… si proprio gli abitanti di Comacchio. La storia racconta che nel 1933 Mussolini portò a Ostia circa 60mila galeotti con il compito di scavare le rovine, in quanto Hitler sarebbe venuto a Roma per l’Esposizione Universale e avrebbe visitato anche le rovine di Ostia, ma le rovine erano ancora sotto terra. Purtroppo però la malaria mieteva vittime in continuazione e nel 1934 era rimasta solo la metà della forza lavoro. Le autorità locali si accorsero che tra i lavoranti vi erano dei cittadini di Comacchio che invece stranamente sopravvivevano alla malaria essendo anemici e quindi poco appetibili dalle zanzare anofele. Mussolini decise quindi di stabilire la residenza dei Comacchiesi nella città di Vitinia, vicina a Ostia, offrendo loro alloggi gratuiti e provocando una sorta di esodo che permise di portare in superficie in soli 3 anni lo splendore di Ostia Antica.
Per gli amanti del cinema italiano è sicuramente curioso sapere che il borgo di Ostia Antica è stato il luogo di abitazione del personaggio di Pietro Marchetti, interpretato da Alberto Sordi nel celebre film “Il tassinaro” del 1983.

NETTUNO, A SPASSO CON LA STORIA

Nettuno è oggi una località balneare molto rinomata, dove alla fine degli anni 80 è stato realizzato e messo in funzione un porto turistico che si estende fino al borgo medievale, cuore pulsante della vita turistica di questa città.

IESSI – CC BY-SA 2.0 – Borgo Antico – Nettuno

Nettuno non è però solo mare, spiagge e divertimento, ma soprattutto culla di un cuore antico, costituito dal Borgo Medievale – realizzato sotto la Signoria degli Orsini, – che comprende case, chiese e palazzi, racchiusi tra cinte murarie e alcune torri cilindriche risalenti al 1300, sovrastato dal camminamento che percorre una buona parte delle mura antiche e che permette di ammirare dall’alto sia il mare che il porto turistico.
Da vedere sono i palazzi storici, come il Palazzo Baronale dove un tempo risiedeva la famiglia Colonna, simbolo del potere feudale; il Palazzo Doria-Pamphilj la Collegiata di San Giovanni Battista, dal quale risuonano i rintocchi del cosiddetto “campanone”. Nell’antichità il Borgo Medioevale rappresentava la parte più antica di Antium, unica parte ad essere sopravvissuta alla distruzione neroniana.
Sul lungomare settentrionale di Nettuno si erge maestoso il Forte San Gallo, castello a picco sul mare, che ha una struttura quadrangolare con solide mura spesse 5 metri. Oggi l’edificio ospita il Museo dello sbarco alleato e l’Antiquarium, museo in cui sono esposte reperti archeologici e artistici rinvenuti nel territorio di Nettuno. Nel territorio del comune di Nettuno, situata a circa 10 chilometri a sud dalla città, si trova Torre Astura. Edificata su un antico porto romano ancora visibile, nel 1193 dai Frangipane, signori del posto, che costruirono una fortezza marittima con una torre a pianta pentagonale circondata dalle acque e collegata alla terraferma da un ponte ad arcate in laterizio.

STEFANO NICOLUCCI – CC BY-SA 3.0 – Santuario di Nostra Signora delle Grazie
e di Santa Maria Goretti

Per finire non si può non ricordare il Santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti che è forse il luogo di culto più famoso di Nettuno, dove ogni anno migliaia di fedeli e devoti pregano davanti all’urna della santa morta in giovanissima età e che fu canonizzata da Papa Pio XII nel 1950.

IL LITORALE… IN MUSICA

La città di Ostia Antica vantava una spettacolare rotonda sul mare e Mussolini la fece ricostruire uguale anche a Ostia Lido, quella moderna, quella che oggi è sul mare. Alcuni credono che proprio questo luogo abbia ispirato la famosa canzone di Fred Bongusto, come è successo anche per altre rotonde italiane, ma la verità, emersa in un’intervista del. 2006 al quotidiano La Repubblica, è che la “vera” rotonda si trova a Senigallia, smentendo anche coloro che attribuivano quel luogo di passione e sentimenti alla città di Termoli, essendo Bongusto nato a Campobasso.

LIVIOANDRONICO2013- CC BY-SA 3.0 – Castello di Giulio II

La spiaggia e il borgo di Ostia furono viceversa scelti dal famosissimo gruppo rock degli U2 per girare, nell’aprile del 1989, parte del video di “All I Want Is You”, con la regia di Meiert Avis. Nel video sono ripresi il Castello di Giulio II e la Basilica di Sant’Aurea, oltre che alcune panoramiche del borgo stesso.
Come non ricordare poi i versi della celebre canzone che recitava “…in giro per l’Italia a farci il culo arrosto. Dove andiamo? Ostia Fregene Rimini Riccione. Un’altra abbronzatura ed un’altra canzone legata ad una storia d’amore passeggera…”: si tratta di “Estate 1992”, cantata, o forse sarebbe più corretto dire “rappata” da Jovanotti.
Non tutti sanno però che questi litorali hanno ispirato buona parte della discografia dei Pink Floyd. Il tutto inizia il 18 febbraio 1944, quando Eric Fletcher Waters, sottotenente britannico durante la seconda guerra mondiale, muore durante le fasi successive allo sbarco ad Anzio, cadendo nel territorio paludoso nei dintorni di Aprilia dove i tedeschi si erano appostati. La perdita del padre finì per ispirare l’opera del figlio Roger, componente del celebre gruppo dei Pink Floyd, che trasferì in musica i suoi confusi ricordi nel capolavoro “The Wall” e con il brano “When the Tigers Broke Free” giunse a spingersi fino ad un riferimento esplicito: “E la testa di ponte di Anzio fu mantenuta al prezzo di alcune centinaia di vite comuni”.
Anche nelle opere successive dei Pink Floyd e i recenti album solisti di Roger Waters, il riferimento alla guerra e ai tormenti dell’animo umano divennero una costante. Nel 2014 Roger Waters venne in Italia a visitare i luoghi della perdita del padre e ricevere la cittadinanza onoraria di Anzio.

Potrebbe interessarti anche:

Altri articoli per:Viaggiare