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Valtellina: la vera montagna a due passi da Milano

Ci sono circa 200 chilometri tra il caos del centro di Milano e le rilassanti montagne dell’alta Valtellina, comodamente raggiungibili attraverso le strade che oggi in un battibaleno portano all’inizio della vallata, per poi addolcirsi in un’unica via che taglia in due il territorio e avvicina l’uomo alla natura chilometro dopo chilometro.

Approfondiamo la conoscenza di Aprica, Bormio e Livigno, le opportunità più “cittadine” per soggiornare nella “Valtolina”, per chiamarla alla maniera di Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico, dove la natura fa spettacolo ovunque nell’intorno, ma dove non mancano i comfort per chi è abituato all’efficiente e frenetica vita cittadina.

Bormio

Bormio (Burmi in dialetto valtellinese, Worms in Veltlin in tedesco) è una rinomata località turistica, estiva ed invernale, che fa parte della Comunità montana Alta Valtellina; ad attrarre i numerosi turisti, sono le tradizioni montane, la cucina tipica con i pregiati vini e formaggi.
Attrattiva fondamentale dell’industria turistica locale sono gli sport invernali, che spaziano dal pattinaggio allo snowboard, ma sono sostenuti principalmente dallo sci nordico e alpino, praticabili anche in estate sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio; non mancano comunque specialità estreme che stanno diventando trendy, citiamo lo sleddog come esempio per tutte.
Tra gli sport estivi vi sono buone attrezzature per la pratica della mountain bike, le scalate, il golf, la pesca sportiva, il tiro con l’arco e l’equitazione. Il modo più semplice per approcciare questa località, collocata alle porte del Parco Nazionale dello Stelvio, è comunque quello di effettuare passeggiate oppure dedicarsi alla micologia.
Nelle vicinanze, presso la Valle di Fraele, vanno assolutamente visitati, gli incantevoli laghi artificiali noti come dighe o laghi di Cancano, ed è possibile anche visitare una centrale idroelettrica nel vicino paese di Premadio, frazione del comune di Valdidentro.

Anche se non si è fortemente appassionati della attività all’aperto, Bormio può comunque essere un’attrazione unica, grazie al comfort offerto dalle proprie terme, la cui storia è antichissima, con citazioni che risalgono addirittura al tempo degli antichi romani. Gli stabilimenti termali sono tre: le Terme di Bormio, che si trovano sul territorio di Bormio, e due stabilimenti, i Bagni Vecchi di epoca preromana e i Bagni Nuovi – che risalgono al 1835 d.C. – ubicati sul territorio della frazione di Premadio del limitrofo comune di Valdidentro.
Le acque minerali, tra le poche naturalmente calde a sud delle Alpi, sgorgano ad una temperatura tra i 37 e i 41°C, che varia in funzione delle stagioni: in estate e nei periodi più piovosi, le infiltrazioni di acqua piovana rendono le sorgenti più fredde, mentre d’inverno il gelo fa sì che non vi siano alterazioni di temperatura. L’elenco delle proprietà benefiche di queste acque è di fatto interminabile: cure inalatorie, balneoterapia, balneo fangoterapia, fisioterapia, riabilitazione in acqua termale, malattie della pelle e innumerevoli altre, per finire con le cure idroponiche, dove l’acqua termale diventa bevanda ed esercita un’azione terapeutica sull’apparato digerente.
Un altro modo di gustarsi Bormio è… seduti a tavola, qui la cucina tipica valtellinese offre numerosi piatti che ruotano intorno ai suoi ingredienti principali: il burro, il formaggio, le patate, il grano saraceno. Tra i primi piatti ricordiamo i famosi pizzoccheri e la polenta taragna; tra i salumi la bresaola e la slinziga; tra i formaggi tipici il bitto, lo scimudin ed il casera; tra i secondi la carne di cervo e di capriolo; tra i dolci la bisciola. Famosi in tutto il mondo infine i suoi distillati derivati dalla flora alpina, come l’Amaro Braulio o la Taneda di Bormio.

Aprica

Aprica costituiva originariamente una frazione del Comune di Teglio, ma, subito dopo l’Unità d’Italia, Aprica chiese di divenire comune autonomo. Tale richiesta fu reiterata nel 1871 e 1879, tuttavia soltanto negli anni venti dello scorso secolo iniziò formalmente e si concluse l’iter amministrativo definitivo, sfociato nel distacco di Aprica da Teglio nel 1927.

Verso la fine del XIX secolo prese avvio in paese l’attività turistica che, dapprima integrandosi con quella agropastorale, poi gradualmente soppiantandola, è arrivata ad essere oggi di gran lunga il principale settore economico locale.
Posta in posizione incantevole, a cavallo tra la Valtellina e la Valcamonica, è una delle prime stazioni sciistiche sorte in provincia di Sondrio; offre oltre 50 chilometri di piste di sci per ogni livello o grado di difficoltà e dotate di impianto di innevamento artificiale. Tutte le piste, divise tra i versanti del Baradello, del Palabione e della Magnolta, giungono direttamente in paese, dove una rete di impianti a ridosso dell’abitato rende sciabile un’area assai vasta.

Livigno

Circondata dai Parchi Nazionali dello Stelvio e dell’Engadina, Livigno con i suoi dolci pendii, la sua natura incontaminata e i suoi 115 chilometri di piste di vario livello, è una tra le più importanti mete sciistiche della Lombardia.

Livigno è un vero e proprio paradiso per gli amanti dello sci e degli sport invernali: i visitatori possono infatti effettuare le proprie evoluzioni sciistiche su ben 115 chilometri di piste di vario livello, dai 1.800 ai 2.900 metri di quota, con 12 piste nere, tra cui l’emozionante tracciato Giorgio Rocca, 37 rosse e 29 piste blu. Per chi desidera cimentarsi in nuove discipline, la scelta è tra il telemark (lo sci a tallone libero), lo sci alpinismo, il nordic walking, le racchette da neve, le gite in motoslitte o le escursioni fuoripista.
Ma a Livigno la neve diviene anche arte quando, solitamente durante il mese di dicembre, si svolge la Art in Ice, il concorso internazionale di sculture di neve. I campi innevati adiacenti il centro abitato divengono un affascinante laboratorio immerso nella natura, dove la neve cambia forma e prende vita, trasformandosi in sculture dalle forme più inedite e fantastiche.
La neve pressata che costituisce le diverse sculture realizzate, resiste circa fino a marzo e per chi avrà occasione di osservarle, il bello è anche vedere le opere d’arte trasfigurarsi grazie al calore del sole, alla neve e agli altri agenti atmosferici, fino a ritornare acqua e sparire nella natura.
Art In Ice è anche un modo per rievocare antiche tradizioni locali, quando le popolazioni della valle scolpivano nella neve i presepi di Natale accanto alla propria abitazione.

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