Viaggiare

Salerno: patria di natura e storia

Un caleidoscopio di sorprese racchiuse in una sola provincia: questa potrebbe essere la giusta definizione di questo territorio, caratterizzato da diverse realtà paesaggistico-naturali ricche di storia, leggenda e tradizione che aspettano solo di essere visitate. Il territorio, in prevalenza collinare, è ricco di corsi d’acqua, il principale dei quali è il fiume Sele, che nasce in provincia di Avellino e sfocia ad Eboli. Tra le alture di rilievo, vanno ricordate il Cervati (1898 m) e il massiccio degli Alburni col monte Panormo (1742 m), appartenenti al Subappennino lucano; il Polveracchio (1790 m) e l’Accellica (1660 m), appartenenti all’Appennino campano. Due sono le punte di diamante della provincia, entrambe patrimonio dell’umanità dell’UNESCO: il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e la Costiera amalfitana.

FRANCESCOMAR88 – CC BY-SA 4.0 – Massiccio del Monte Cervati (1.898 m s.l.m)

Capoluogo della provincia, che conta oltre un milione di abitanti, è Salerno, città ricca di vestigia storiche, capitale dell’omonimo principato Longobardo durante il Medioevo, poi del ducato normanno di Puglia e Calabria che comprendeva gran parte del Mezzogiorno continentale; in tempi più recenti, dal febbraio all’agosto del 1944, fu sede del governo italiano ospitando i governi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II.
Il clima tipicamente mediterraneo, con inverni miti e umidi ed estati moderatamente calde, favorisce la visita di questa provincia in ogni stagione, in un territorio dove regnano ospitalità e benessere.

“U cane mozzica
sempe alu strazzatu.”

La mala sorte colpisce sempre lo sfortunato.
– Detto popolare del Cilento –

COSTIERA AMALFITANA

È senza dubbio una delle aree più conosciute in tutto il mondo: inserita nell’elenco dei siti italiani inseriti dall’UNESCO nella World Heritage List, la Costiera Amalfitana appare come un balcone sospeso tra il mare blu cobalto e le pendici dei monti Lattari, in un rincorrersi di vallate e promontori tra calette, spiagge e terrazze coltivate ad agrumi, viti e ulivi.

Capo di Conca – Costiera Amalfitana

L’area di interesse si estende per 11.231 ettari tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno e comprende 16 splendidi Comuni della provincia di Salerno: Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Raito, Ravello, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare.
Ognuno di questi paesi ha delle peculiarità uniche, per cui il migliore consiglio è di dedicare a queste meraviglie tempo sufficiente per poter scoprire gli angoli più suggestivi e romantici di ogni singola località e non soffermarsi solo, come spesso fanno i turisti da una giornata alle celebratissime Amalfi, Positano e Vietri sul Mare.
Nei tipici borghi della Costiera Amalfitana, si nota subito come la disposizione delle abitazioni è di influenza orientale e ricorda i suk, con gruppi di case ravvicinate e abbarbicate sulle pendici scoscese, collegate da un labirinto di vicoli e scale; la maggior parte delle opere architettoniche risentono dell’influenza arabo-siciliana, che non solo ha caratterizzato molte delle costruzioni, ma ha finito per ispirare anche le opere edificate in epoche più recenti.
Il turismo è indubbiamente il principale propulsore dell’economia locale, ma un forte contributo è costituito dall’esportazione del celebre limone Costa d’Amalfi, la cui fama è assolutamente mondiale e i cui alberi si possono ammirare anche viaggiando semplicemente lungo l’arteria stradale principale dell’area.

IL PARCO DEI PRIMATI

Istituito nel 1991, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è un’area naturale protetta che, nel corso degli anni, si è estesa dagli iniziali 36 mila ettari a una superficie di oltre 180 mila ettari. Il parco gode di una serie di riconoscimenti che lo rendono unico a livello europeo: dal 1997 è Riserva della biosfera e dall’anno successivo è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula).

PETER SCHÜLE – CC BY-SA 3.0.JPG – Tempio di Poseidone – Paestum

In epoca più recente, nel 2010, ha inoltre aggiunto l’invidiabile primato di essere il primo parco nazionale italiano a diventare Geoparco e dal febbraio 2011 è diventato anche il primo parco nazionale ad avere una biblioteca digitalizzata, con la messa in rete e su supporto multimediale dei ventimila volumi della biblioteca del parco “Giambattista Vico” di Vatolla.
Il parco presenta un profilo orografico marcato, spesso aspro, caratterizzato da molte cime importanti e poche zone pianeggianti, per lo più in corrispondenza dei fiumi principali, l’Alento sulla costa e il Tanagro nel Vallo di Diano.
Nel parco sono state censite circa 1.800 specie vegetali, di cui una di interesse comunitario, la Primula di Palinuro, la cui origine risale addirittura al quaternario antico e che è l’unica primula conosciuta in ambiente non montano; altri due fiori sono particolarmente ricercati in questo parco: il giglio marino e il garofano delle rupi. Curiosa è inoltre la geometrica convivenza di betulle, abete bianco e bosso.
Nelle zone meno abitate ci si può imbattere in numerosi mammiferi, come il molosso di Cestoni, il lupo, la lontra, la lepre appenninica e una curiosa serie di roditori, quali il savi, il topo selvatico, il topo dal collo giallo e il topo quercino. Numerosissimi sono i cinghiali, discreta è la presenza di cervi, non è raro imbattersi in qualche ghiro, mentre nel cielo svettano i rapaci, come l’aquila reale, il biancone, il falco pellegrino, il lanario, il corvo imperiale e il gufo reale.

DALL’ODISSEA A WONDER WOMAN

Il Cilento è stato fonte di ispirazione per poeti e cantori lungo tutto l’arco della sua storia.

Palazzo Granito – Punta Licosa – Castellabate

Molti dei miti greci e romani sono stati ambientati sulle sue coste, ma senza dubbio quello che gode di maggiore notorietà è quello dell’isola delle sirene, nell’Odissea. In tale opera,Omero racconta come Ulisse e compagni si imbattono nell’isola delle Sirene e qui l’eroe rivela ai compagni le indicazioni della maga Circe: tapperà loro le orecchie con la cera, poi essi dovranno legarlo all’albero della nave in modo che egli possa ascoltare il canto magico senza caderne vittima dell’oblio. L’isoletta che ispirò il Cantore dell’antichità probabilmente è quella di fronte a Punta Licosa, a sud nei pressi di Castellabate.
Un altro mito ambientato in quest’area è quello di Giasone e gli Argonauti che, una volta fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele (l’attuale Santuario di Hera Argiva).

Museo del santuario di Hera Argiva – Capaccio-Paestum

Dal profondo passato alla più recente attualità, da Ulisse a Wonder Woman, un salto che non sembra avere apparentemente nessuna connessione, ma che vede proprio nel territorio locale un sorprendente legame. Alcune scene del colossal dedicato all’eroina, protagonista di una fortunata serie televisiva degli anni settanta e che uscirà nelle sale cinematografiche americane il 23 giugno 2017, sono state girate in primavera proprio in quest’area.

Villa Cimbrone

Il blockbuster della Warner Bros. Pictures, con protagonista Gal Gadot nel ruolo di Diana Prince, che fu della bellissima Lynda Carter, è stato parzialmente girato in Costiera Amalfitana, per la precisione a Villa Cimbrone, a Ravello e a Marina di Camerota, dopodiché la produzione si è spostata a Matera.

Potrebbe interessarti anche:

Altri articoli per:Viaggiare

Prossimo articolo:

0 %