Viaggiare

Salento: il “tacco” che tutti ci invidiano

Salentu lu sule lu mare lu jentu”, un lembo di terra racchiuso tra due mari a formare il tacco d’Italia, dove sole, mare e vento governano la vita quotidiana. Un luogo magico dove la campagna si colora di mare, i sapori della terra si mischiano ai profumi mediterranei, dando vita ad un colorato e divertente bailamme di gusti e tradizioni. Una terra in cui la storia ha lasciato “tracce” da molto lontano, come le pitture rupestri della grotta dei Cervi, i misteriosi dolmen e gli innumerevoli resti romani dispersi nei paesini, fino al grande romanico di cui la Cattedrale di Otranto è vivo esempio. In Puglia si contano 79 menhir e 23 dolmen. Nel solo Salento, nel territorio di Giurdignano, si contano oltre 25 megaliti visibili che rappresentano la più grande concentrazione, a livello nazionale, di questi antichi monumenti. In altro periodo e per lunghi secoli Otranto e Lecce hanno rappresentato la vera porta a Oriente dell’Italia, terra dove sbarcavano commercianti, dotti e monaci e dove ci si imbarcava per la Terra Santa: una terra di frontiera dove si sono fuse tradizioni e culture di gente di passaggio.

LA NOTTE DELLA TARANTA: IL FESTIVAL DELLA MUSICA TRADIZIONALE

Ogni anno, nel mese di agosto, si tiene a MelpignanoLa notte della Taranta”, ovvero il più grande festival europeo dedicato al recupero e alla valorizzazione della pizzica salentina, e della musica tradizionale in genere. Un evento unico che attira ogni anno oltre 400.000 spettatori, fra il Festival itinerante che si articola fra i paesi della Grecìa Salentina e il concertone finale su un grande palco allestito vicino al convento degli Agostiniani si avvicendano gli artisti della pizzica salentina più affermati, mentre migliaia di persone invadono il paese ballando e cantando al ritmo dei tamburelli. Un appuntamento che consente agli appassionati di ogni genere musicale, di entrare in contatto con le origini più profonde delle melodie che ancora oggi ispirano i migliori compositori. Per maggiori informazioni, visitate questo sito è ricco di approfondimenti, programmi e video.

IL GRECANICO, IL DIALETTO DELLA GRECIA SALENTINA

Il griko, o grecanico, è un dialetto neo-greco tuttora parlato nella Grecia Salentina, un’isola linguistica ellenofona composta ad oggi da nove comuni in provincia di Lecce. La contaminazione linguistica che ha originato il griko, si ebbe in occasione della penetrazione greca nella penisola salentina sia in epoca antica (Magna Grecia) che in epoche successive. Allora, i numerosi villaggi avevano cultura e lingua greca e praticavano la religione greco- ortodossa. Successivamente alla conquista normanna dell’XI secolo, la lingua greca fu progressivamente abbandonata e nel Settecento era parlata solo in tredici villaggi. In modo quasi miracoloso, questo dialetto è riuscito a sopravvivere fino ad oggi e viene lasciato dai padri ai propri figli come una sorta di eredità mistica del turbolento passato di questa terra.

UNA TERRA AMATA DAI REGISTI

Salento terra magica; è questa la considerazione che devono avere fatto i molti registi italiani che negli anni hanno deciso di usare il Salento come ambientazione dei propri lungometraggi facendo diventare il territorio spesso protagonista silenzioso delle proprie storie. Tra i film più celebri si ricordano La terra”, “L’anima gemella” e “L’uomo nero” di Sergio Rubini, “Fine pena mai” di Fluid Video Crew, “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek, “Manuale d’amore 2” di Giovanni Veronesi, “Le acrobate” di Silvio Soldini, “La bestia nel cuore” e “Liberate i pesci!” di Cristina Comencini, “Melissa P” di Luca Guadagnino e il simpatico “Io speriamo che me la cavo” di Lina Wertmuller. La lista è in realtà più lunga, segno di come questa terra offra scenari che ben si prestano come sfondo per raccontare storie di tempi andati e della più cruda attualità, in un continuum artistico che è ben lontano da incontrare la sua fine.

Prossimo articolo:

0 %