La Pizza, icona per antonomasia di prodotto italiano conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, alimento più fotografato e condiviso sui social nonché parola italiana più diffusa, si presenta sotto diverse forme e caratteristiche a seconda delle regioni in cui viene preparata.
La Pizza Napoletana, di forma tondeggiante, sottile e con un cornicione pronunciato, è tipica della zona di Napoli. La sua versione più famosa è la pizza Margherita che, come topping, prevede pomodoro, mozzarella e basilico. Una pizza che è un tributo al nostro paese perché racchiude in sé i colori della bandiera italiana. Se parliamo specificatamente di pizza classica Napoletana, essa la si può preparare con un impasto diretto utilizzando GranPizza Originale di Molini Lario (W280): una farina di tipo 0, ottenuta da grano 100% italiano, che ben risponde ad un’idratazione del 65%. Qualche suggerimento tecnico: dopo aver preparato l’impasto è necessario farlo riposare in massa per 30 minuti prima di procedere allo staglio delle palline. Appretto di 2 ore, quindi passaggio in frigorifero a temperatura controllata per altre 30. Soltanto a questo punto saranno pronte per la stesura.
Ma oggi troviamo la pizza Napoletana anche in versione contemporanea. Per prepararla si parte da un impasto indiretto, basato su un pre-fermento impiegato in ragione del 50% sul totale della farina della ricetta. La farina GranPizza Superiore (W330), con un’idratazione del 60% ed un riposo temperatura controllata a 4°C per 20 ore, è ottima per la realizzazione di questa base di partenza. Si procede quindi con il rinfresco utilizzando GranPizza Lario (w250). Spunto in massa per 30 minuti, staglio ed appretto per 5 ore, quindi stesura.
È invece di sottile e di grandissime dimensioni la pizza a “Ruota di carro”, anch’essa originaria di Napoli, ma che raggiunge anche i 36 cm di diametro contro i classici 28/30 cm. Un formato XXL che si può gustare anche con le mani, semplicemente piegandola a “portafoglio”.
La Pizza in pala, invece, di forma stretta ed allungata, prende il proprio nome dall’attrezzo con cui viene infornata: una pala in legno, appunto. Sue sono le caratteristiche di croccantezza, alveolatura molto pronunciata e colore dorato.
Non ultima la Pizza in teglia, di tipica origine laziale, ma apprezzata in tutto lo stivale per la sua consistenza morbida e la sua alveolatura omogenea. Una pizza leggera e digeribile. Si caratterizza invece per la sua croccantezza la teglia romana. Una pizza senza cornicione, leggerissima e fragrante, di estrema digeribilità se realizzata attraverso un’opportuna maturazione. Di ultima tendenza è invece la pizza al padellino o al tegamino, di origine torinese, che sta prendendo ora un certo spazio sul mercato. Si tratta di una pizza dalle piccole dimensioni, per 20 cm ca di diametro, soffice e dalla base croccante, che viene cotta in un padellino in alluminio. Prevede una cottura tradizionale in forno oppure con l’utilizzo del vapore.