
Tra le decine di pani tipici prodotti nella Penisola, di cui una parte realizzati senza la presenza del sale, quello ternano ha un posto di rilievo e una storia assai curiosa. La nascita del Pane Sciapo di Terni non è del tutto sicura ed è oggetto di aperte discussioni, anche se, molto probabilmente, è da ricercare nel ‘500, ai tempi della Guerra del Sale di Perugia, durante la quale la città insorse contro Papa Paolo III per l’ennesimo aumento della tassa proprio sul sale. Probabilmente incise però anche la lontananza dal mare dell’Umbria, con conseguenti elevati costi di trasporto del sale, in realtà già peraltro ampiamente utilizzato per la salatura degli insaccati. La tecnica migliore per ottenere un risultato ottimale è sicuramente quello di fare una biga, da mettere a lievitare tutta la notte, per ottenere un pane che potrà essere poi insaporito con gli altri prodotti del ricco paniere di leccornie locali. Lasciamo il pane e buttiamoci su un primo piatto, scegliendo le Ciriole alla ternana, un piatto di pasta fresca tipico della città di Terni, diventato un simbolo della città; si tratta di una ricetta antichissima e molto povera, che prevedeva un impasto di farina e acqua senza l’aggiunta di uova, da qui il nome, ciriole, che deriverebbe dal latino “cereus”, bianco come la cera, proprio perché l’impasto realizzato senza uova è bianco e non giallo. Se si vuole essere fedeli alla tradizione, le ciriole dovranno essere spesse 3 o 4 millimetri ed essere lunghe circa 15 centimetri, abbinate a un condimento realizzato con il pomodoro, l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo, che va
soffritto nell’olio, in modo che il suo aroma sia più persistente e duraturo. Nel resto dell’Umbria si preparano dei formati di pasta molto simili alle ciriole che però spesso vanno sotto il nome di strangozzi. Finiamo con un dolce, il Pampepato, o anche Panpepato, un dolce dalle origini antichissime, una specialità dalla forma rotonda a base di noci, nocciole, mandorle, cannella, noce moscata, cioccolato, miele e uvetta. È un vero e proprio concentrato di energia che lo rende, infatti, un dolce molto apprezzato durante il periodo natalizio, la cui ricetta tradizionale viene personalizzata da ogni famiglia. Recentemente ha ricevuto l’importante riconoscimento di prodotto IGP, Indicazione Geografica Protetta, proprio per la sua tipicità, per le sue antiche origini, che risalgono almeno al 1500 e per il forte legame con il territorio dell’intera provincia di Terni.