Cultura

Riuscirà l’hamburger a competere con gli spaghetti?

Sappiamo tutti che una volta all’anno possiamo festeggiare l’onomastico, cioè il giorno in cui la Chiesa celebra il santo che ha il nostro stesso nome. Dal momento che in diversi giorni si celebra più di un santo, sono centinaia i nomi coinvolti in questa tradizione.

Quella dei santi non è comunque l’unica consuetudine legata ai giorni del calendario, dal momento che negli ultimi anni si è intensificata la presenza di giornate celebrative legate a temi sociali, storici, di interesse pubblico, nei quali il cibo, visto il forte ruolo culturale che occupa nella vita sociale, la fa da padrone.

E’ così che si passa dal Porchetta Day di gennaio al Chocolate Day di luglio, dal Carbonara Day di aprile al Vegan Day di novembre, passando anche attraverso la Giornata Internazionale dell’Hamburger, che cade il 28 di maggio.

Considerato uno dei piatti nazionali degli USA, è simbolo di convivialità e di informalità, valori che contraddistinguono anche la nostrana pizza, con una storia che affonda le sue radici nel lontano 1891.

L’hamburger è, di fatto, entrato nella vita quotidiana degli italiani e si permette il lusso di contendersi le preferenze dei consumatori con spaghetti e pizza, simboli indiscussi di italianità in tutto il mondo, riuscendo anche a primeggiare nelle preferenze all’interno delle fasce più giovani di clientela.

In occasione dell’anniversario 2024, Glovo, noto marchio del mondo del delivery che opera in quasi 30 diverse nazioni, ha passato al setaccio tutti gli ordini dei sui clienti negli ultimi dodici mesi, scoprendo che l’Italia è il secondo Paese europeo per consumo di hamburger, alle spalle soltanto della Spagna, con oltre 40 mila hamburger consegnati giornalmente, che rappresenta un incremento del 19% rispetto all’anno precedente.

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