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Il Cibus conferma la solidità del Made in Italy

Tutti gli eventi agroalimentari della primavera 2022 hanno dimostrato un crescente interesse degli operatori verso gli incontri di persona, dove confrontare le esperienze e cercare nuovi stimoli da proporre alla clientela.
Il Cibus di Parma ha simbolicamente chiuso un ciclo di eventi molto ravvicinati, racchiusi in un arco di circa 2 mesi, da quando la situazione pandemica ha consentito da aprire nuovamente i cancelli delle strutture fieristiche.
L’edizione 2022 di Cibus, la fiera dell’alimentare made in Italy che si è svolta dal 3 al 6 maggio a Parma, ha espresso incoraggianti numeri da pre-pandemia: 60mila gli operatori professionali registrati tra gli stand, di cui 3mila top buyer esteri, che hanno visitato le esposizioni realizzate da circa 3mila imprese, in prevalenza italiane.
L’evento ha coinciso con la pubblicazione, da parte di Federalimentare, di una proiezione che elabora dati Istat del periodo gennaio/novembre 2021, nella quale si vede la costante crescita della domanda di agroalimentare italiano nel mondo, con USA a +14,3%, Cina +32,7%, Corea del Sud +30,7%, Cile +50,5%, Sud Africa +21,2%, Polonia +21,4%, Spagna +19,6%, Germania + 6,7%, Francia +7,1%.
Come tradizione Cibus tornerà tra due anni, ma anche nel 2023, dal 29 al 30 di marzo, Fiere di Parma organizzerà la versione light, in concomitanza con il Vinitaly, per consentire agli operatori internazionali di spendere più giorni in Italia e conoscere da vicino le imprese delle eccellenze alimentari made in Italy.

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