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Il caffè espresso italiano si candida a patrimonio Unesco

Il caffè è una delle bevande più diffuse e condivise del mondo, le cui modalità di consumo si manifestano in modi differenti nelle diverse culture ed etnie: nel vissuto popolare gli estremi sono rappresentati dall’immagine del bicchierone di caffè sorseggiato in auto dal protagonista di un “on the road” movie americano contrapposto al distinto signore che assapora un espresso in piedi al bancone di un bar del centro di una città storica italiana.
Quest’ultima è proprio l’essenza del classico espresso italiano, uno stile più che un prodotto, perché “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”, come ha spiegato il Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
È di questi giorni, infatti, la notizia che è stata approvata la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
La proposta avanzata alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco, dovrà essere sottoposta entro il 31 marzo a Parigi: una candidatura che assume un significato ancora più profondo in tempo di pandemia, quando sono stati fortemente penalizzati i rapporti sociali, “molti dei quali avevano come cornice il bancone o il salotto all’aperto di un bar davanti a un buon caffè italiano”, per continuare a citare le parole di Centinaio.
L’ufficializzazione nasce dalla fusione di due proposte, quella partita dalla Comunità del Rito del Caffè Espresso nata su input del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale che ha sede a Treviso, e quella napoletana, promossa da Massimiliano Rosati e Michele Sergio, titolari del Gambrinus, storico bar simbolo del rito del caffè a Napoli, supportati anche da una raccolta di firme che ha riscosso un significativo successo.
La difesa del patrimonio agroalimentare italiano è un argomento che abbiamo già toccato in queste pagine, si veda l’approfondimento sul tema “Italian sounding”, che trova in questa iniziativa legata al caffè espresso un’importante ulteriore testimonianza della profonda cultura del “buono” che contraddistingue il nostro Paese.

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