La nascita del panettone è sospesa tra storia e leggenda ed esistono ben tre racconti sulla sua origine che, in comune, hanno comunque il riconoscimento della nascita a Milano.
La storia più accreditata è quella di Toni e risale addirittura al 1495, alla corte di Ludovico Maria Sforza che, in occasione della Vigilia di Natale, quando i regnanti fanno richiesta di un menu degno dell’occasione. È in questo contesto che a un giovane sguattero, di nome Toni, viene dato compito di seguire la cottura del dolce previsto per la fine dell’eroico pasto, ma il ragazzo si addormenta e lo brucia.Impaurito per la reazione del capo cuoco, cerca di rimediare all’errore commesso proponendo una sua creazione realizzata utilizzando gli avanzi dell’impasto del pane, a cui aveva successivamente aggiunto uova, burro, canditi e uvetta.
Il dolce ottiene un grande successo e viene da tutti acclamato come “el pan de Toni” in dialetto meneghino, dando origine al nome ancora oggi in uso.
Dire che il migliore panettone del mondo è italiano sembra quindi una banalità, ma in occasione di HOST, la fiera mondiale dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza, in scena a Milano dal 13 al 17 ottobre, tale primato è stato sancito da un’accesissima edizione del Campionato mondiale del panettone a squadre.
Il Team azzurro ha sbaragliato tutti gli avversari, precedendo sul podio il Giappone e l’Argentina, grazie al triplice successo con il panettone tradizionale del maestro Aniello di Caprio, la variante al cioccolato del maestro Giuseppe Mascolo e quello innovativo salato del maestro e capitano della squadra Claudio Gatti. Un risultato ottenuto grazie al lavoro e alla dedizione di tutta la squadra, insieme al team manager Davide Malizia, ai coach Ezio Marinato e Maurizio Bonanomi, e alla riserva d’eccellenza Beniamino Bazzoli.
Una competizione nuova per un dolce di profonda tradizione, che nel proprio ricchissimo sito internet, racconta storia, regole e curiosità di una specialità nostrana sempre più internazionale.
